mercoledì 18 febbraio 2015

"Speciale" - La testimonianza di Paride e Maria Teresa (2)



Sabato 1 novembre 2014 festa di tutti i Santi, siamo andati ad Assisi per ritagliarci nella terra di San Francesco un tempo di silenzio e per metterci con l’aiuto del Santo in Ascolto. Arrivati, dopo un breve saluto a Santa Maria degli Angeli, siamo saliti in Assisi a depositare la nostra valigia presso l’alloggio e a piedi ci siamo diretti alla Basilica di San Francesco. Siamo rimasti nella tomba in preghiera in silenzio, chiedendo l’intercessione del Santo presso l’altare di Dio per il dono della Pace in noi, nelle famiglie, nelle comunità, nelle nazioni e per ogni popolo, in particolare dove è alta la persecuzione e la tensione contro i cristiani che formano il corpo della Chiesa, il corpo di suo Figlio Gesù. Alla sera, siamo scesi a Santa Maria degli Angeli per la preghiera del Santo Rosario diretto da padre Viola e la processione con l’immagine di Maria accompagnata da tutti con i flambeaux accesi. Al rientro in chiesa, dopo la liturgia, tutti si avvicinavano alla Madonna, chi per una preghiera personale, chi per una carezza, chi per un bacio alla Vergine. Anche noi ci siamo avvicinati a Maria chiedendole di imparare da lei a servire suo figlio Gesù nella Chiesa e le abbiamo accarezzato i piedi.
Una mamma davanti a noi accompagnava suo figlio, un bambino speciale, diversamente abile, per salutare Maria. Il bambino era piccolo, avrà avuto 8 - 9 anni; con il braccio alzato toccava appena i fiori posti sopra la portantina della statua in legno di Maria. Ha atteso con sua madre un attimo in preghiera muovendo la sua manina tra i fiori per toccare anche lui la Madonna ma non ci riusciva, e così, con il braccio alzato si allontanava in silenzio con sua mamma. Nel vedere il desiderio del bambino nel voler toccare come tutti Maria ho detto a sua madre di prenderlo in braccio e di avvicinarlo alla Madonna e con delicatezza l’ho alzato all’altezza di Maria. Mia moglie mi era vicino e osservava questo incontro; come ho alzato il bambino all’altezza di Maria, ha ringraziato e si faceva il segno di croce, in maniera composta e con una tenerezza che sembrava Maria lo stesse abbracciando, e poi, posava un bacio sulla sua manina e la avvicinava toccando il manto della Vergine dicendo: “grazie”.E’ stato un gesto che ha commosso tutti i presenti attorno, anch’io nel vedere toccare Maria mi sono sentito attraversare da una forza viva e deponendolo a terra lo baciavo sulla guancia salutandolo.Sua mamma mi ringraziava e al sentire che abbiamo anche noi un bambino speciale ci faceva i migliori auguri.Con questa gioia entravamo nella Porziuncola dove Dio si è manifestato a San Francesco. Questo gesto semplice ci ha avvolti in un abbraccio celeste dove anche i nostri cuori si sono sentiti toccare dalla Santa Vergine a gloria di Dio. Grazie Signore.

martedì 17 febbraio 2015

"Francesco fermati!" - La testimonianza di Paride e Maria Teresa (1)

Siamo una coppia di sposi che a novembre 2013, nelle feste dei Santi, volevamo ritirarci in disparte e ci è stato data la possibilità di trascorrere ad Assisi 3 giorni. Mia moglie Maria Teresa dopo molte telefonate in parecchie case non riusciva a trovare posto per l’alloggio, dato dal ponte delle festività. Pensavamo come fare fino a che, presso una casa in Assisi, a una sorella ci siamo presentati come due pellegrini alla Nàzaret in cerca di un posto fosse anche un sottoscala, la risposta è stata affermativa.La gioia di quella sera a cena è stata grande, erano da diversi anni che volevamo dopo il viaggio in Terra Santa andare ad Assisi nella terra di San Francesco.Venuti i giorni della partenza, dopo la Santa Messa, saliti in macchina abbiamo da Castelfranco Veneto imboccato l’autostrada Padova Firenze e poi Assisi.
Il viaggio è stato una odissea, pensavamo di arrivare in 5 ore ma abbiamo trovato lungo il percorso due incidenti, dalle 10 del mattino siamo arrivati alle 18 della sera, le uniche tappe erano dovute per forza maggiore, eravamo stanchi.
Come siamo arrivati a Santa Maria degli Angeli abbiamo guardato verso il cielo, nel buio sopra la chiesa splendeva l’immagine di Maria coronata da  una volta stellata; chinata, ci accoglieva sotto il suo manto; è stata una consolazione grandissima, la stanchezza era svanita.Abbiamo trovato subito l’alloggio ad Assisi, le sorelle ci hanno accolto come in famiglia.
Era l’ora della cena; ci hanno fatto sedere a un tavolo dove c’era una coppia del Trentino, abbiamo iniziato a presentarci e a relazionarsi e all’invito di scendere alla Porziuncola per la processione a Santa Maria degli Angeli ci siamo resi subito disponibili. Se prima ci eravamo sentiti proteggere sotto lo sguardo di Maria ora ci sentivamo accolti in grembo. La liturgia è stata un sentirci cullati dalla tenerezza, abbiamo ringraziato il Signore per questi doni. Nei giorni a seguire ci sentivamo in pace, non c’era fretta, uscivamo al mattino presto per le lodi con le clarisse a Santa Chiara e la Santa Messa celebrata da padre Viola, poi come pellegrini siamo andati a San Damiano dove il luogo anche se affollato si è prestato per una preghiera intensa, eravamo nel cuore della vita di Santa Chiara, vedevamo il suo servizio umile alle consorelle e il ringraziamento nel cantico di San Francesco. Ogni giorno è stata una comunione nei luoghi della vita di San Francesco, tutto parla di lui. Una esperienza forte l’abbiamo avuta all’Eremo delle Carceri.
Abbiamo atteso per entrare nei luoghi dove si ritirava San Francesco con i suoi fratelli.
Il vento soffiava nella valle e saliva forte, il sole faceva capolino fra le nuvole e la chioma dei lecci veniva sbattuta in un turbinio di colori argentati, entrati, ci siamo seduti presso l’altarino vicino alla roccia dove Francesco aveva preso per giaciglio, accanto all’immagine di Maria che tiene in braccio il bambino che si succhia il pollice. Abbiamo raccomandato le nostre famiglie al Santo; per il momento abbiamo 4 figli di cui 3 sposati e 7 nipoti e l’anno prossimo anche Gioele Maria il figlio più piccolo, infermiere, ci ha detto che si sposerà nella Chiesa.  Usciti abbiamo percorso la stradina che va alla grotta osservando le indicazioni dei luoghi che invitavano al silenzio e abbiamo pregato con le preghiere di San Francesco. Stavamo rientrando quando mia moglie ha visto dei ciclamini lungo un sentiero che saliva e voleva fotografarli, così ci siamo incamminati per percorrerlo. Dopo alcuni passi una donna ci ha avvicinato chiedendoci se lungo il sentiero avevamo incontrato un ragazzo spiegandoci che dalla grotta aveva voluto allontanarsi da lei per salire il monte e poi scendere vicino all’entrata e di attenderlo là.  Era preoccupata, già da un pò cercava di vederlo ma niente. Ho chiesto alla signora se conosceva il posto e di dov’era: ”di Napoli” e quanti anni aveva il ragazzo: ”12” mi rispondeva. L’ho invitata allora a ritornare sul luogo dove  si erano lasciati vicino alla grotta perché un ragazzo di 12 anni una volta che si fosse smarrito sarebbe ritornato sui suoi passi. Ma la signora, insisteva che il suo ragazzo è vivace e che ha la testa dura, quello che vuole lo compie. Allora ho chiesto alla madre come si chiamava il ragazzo, la risposta è stata: “Francesco”. L’emozione è stata forte, mi trovavo immerso nella natura, nella montagna del Santo e una mamma cercava suo figlio di 12 anni di nome Francesco. L’immagine è corsa a Gesù che a 12 anni si era smarrito a Gerusalemme e qui una madre mi chiedeva di aiutarla. Ci sono cartelli che invitano al silenzio ma in quel momento non potevo trattenerlo, mi perdonerà San Francesco e i suoi frati; ho iniziato a cercare e a chiamare forte il suo nome: “Francesco, Francesco” anche il vento era cessato e la voce correva ovattata dal silenzio. Anche la donna chiamava con ansia, dalle sue labbra usciva una voce flebile, era in apprensione per suo figlio. Ad un tratto, ho sentito mia moglie che era tornata nella stradina chiamare: “Paride” ho capito che probabilmente aveva visto il ragazzo correre e gli indicava dove eravamo. Dall’alto ho visto il ragazzo che anziché prendere il sentiero dove stavamo si allontanava ancora, ho chiamato ancora forte: “Francesco fermati” il ragazzo questa volta si è fermato, ha capito dove eravamo e ci è venuto incontro. Sua madre al vederlo mi è passata accanto in fretta con disappunto per incontrarlo, le sue intenzioni si capivano, al ragazzo le esortazioni non sarebbero bastate e la violenza anche se non era il posto ci stava. Io al vedere la donna così risoluta mi sono messo dietro esortandola a contenersi dicendole: “No signora,  signora no” aveva il passo spedito e le sue intenzioni erano evidenti. Anche il ragazzo saliva di corsa verso la madre. All’incontro la donna stava per colpire il ragazzo con uno schiaffo ma al: “No signora” contenendosi si fermava accarezzandogli la guancia. La tensione del momento era alta, il ragazzo non capiva l’apprensione avuta della madre e girato si ritornava in discesa verso l’entrata. Allora ho cominciato a dire: “ Francesco bacia tua mamma” alla terza volta il ragazzo si è fermato, e girandosi verso sua mamma che lo seguiva l’ha abbracciata.
E’ stato un abbraccio in cui la tensione che abitava i due si è sciolta verso la nuda terra. Con un bacio durato alcuni secondi nella loro intimità, ho visto i due una cosa sola, si sono presi per mano e sostenendosi sono scesi, e non li ho più visti.
Prima di uscire con Maria Teresa siamo entrati nella cappella; si recitavano i salmi dell’ora terza.Quel giorno con mia moglie eravamo più felici, abbiamo vissuto nei luoghi di San Francesco un giorno indimenticabile. Avremmo altri  incontri vissuti in questi santi luoghi, ma per il momento custodiamo il desiderio di ritornare.

lunedì 16 febbraio 2015

I VINCITORI DI "RACCONTASSISI"


Con ben 360 preferenze CRISTIAN BONALDI e SAMANTHA PALAZZI con il loro racconto n. 10 sono i VINCITORI assoluti dell'iniziativa RACCONTASSISI!

I più sinceri complimenti da tutto lo STAFF della DOMUS PACIS!!