Il 23 Maggio 2015, si è svolto ad Assisi il concerto di beneficenza “Un canto di speranza”, per i
diritti dei bambini di Chernobyl. A tenerlo è stato Frate Alessandro Giacomo Brustenghi, conosciuto da tutti come fra Alessandro.
Una vocazione, quella del canto, scoperta fin da bambino e ormai diventata una vera e propria professione con numerosi concerti tenuti in varie parti d'Europa e del mondo. Una scelta sicuramente non facile quella del canto da parte di Alessandro, che oggi riesce comunque a bilanciare la sua vita, dedicata sia a Dio che alla musica. Coerentemente con il suo voto di povertà, il frate ha rifiutato di
ricevere un compenso per la vendita dei suoi album; tutto il ricavato della sua attività viene infatti impegnato per sostenere le opere di
carità realizzate dai francescani in varie parti del mondo.
Dalla biografia di Frate Alessandro (www.friaralessandro.com):
...'Il viaggio non è stato facile, ma alla fine ho sentito che potevo trovare equilibrio di fare entrambe le cose. Dopo
la solenne professione (voti perpetui) nel 2009 ho pensato che forse
avrei dovuto smettere di cantare e ho chiesto un segno. C'è
stata una celebrazione della preghiera la notte e alla fine di questa
preghiera un uomo è venuto e ha detto "La tua voce è fantastica. Dio ti ha dato un dono incredibile. Quando hai iniziato a cantare ho sentito qualcosa di incredibile dentro di me." - Ho pensato che questo fosse un segno di Dio '.
..'Ho sempre una gran paura di fare concerti, non so come mai, ma
tremo prima di iniziare e vorrei scomparire... Evito sempre di cantare
cose difficili perché credo di non farcela; per esempio riesco a cantare
anche per due ore di seguito senza stancarmi e ho per natura degli
acuti facili e anche i sovracuti, ma non li canto praticamente mai in
pubblico e difficilmente eseguo più di 5 o 6 brani perché ho paura. Vero
è pure che sono un po' perfezionista e non mi accontento mai e devo
ricordarmi ogni volta del salmo che dice “Non vado in cerca di cose
grandi, superiori alle mie forze”. Poi succede che entro e inizio a
cantare e quasi sempre tutto procede abbastanza bene perché so per certo
che non sono lì per sfoggiare una mia bravura, ma per trasmettere un
messaggio e lasciar vibrare i cuori nella bellezza dell'amore di Dio'.