Io
mi chiamo Michele e mia moglie Lorella. Eravamo due giovani sposini
squattrinati.
Assisi
fu scelta, non per un pellegrinaggio ma per il viaggio di nozze. Arrivammo ad
Assisi il 12 aprile 1983, con una vecchia auto imprestata.
Il
denaro per il viaggio, era frutto di regali da amici e parenti.
La
macchina fotografica manuale, con la pellicola da 36 diapositive, però,
era nostra!
Ci
colpì la serenità dei luoghi, i dolci paesaggi, il silenzio tra gli ulivi, la
storia della vita francescana.
Allora
era primavera, tutto l'ambiente circostante era spennellato con i colori dei
papaveri rossi, il verde brillante dei prati e il rosa dei peschi in
fiore.
Che
sensazione di pace si respira a S.Rufino, tra gli uliveti e il cinquettio
degli uccelli.
E
... quanta commozione ti assale nella cripta davanti al sepolcro di S. Francesco.
E...quale
brivido si prova a toccare le mura millenarie della Porziuncola, la più umile
delle chiese.
Toccare
queste pietre che furono edificate da S.Francesco in persona è come porgergli
la mano attraversando 800 anni di storia e con questo contatto fisico e
spirituale assorbire una pace interiore indelebile.
Come
possiamo descrivere cosa si prova quando, al primo mattino, da S.Maria degli
Angeli, si percorre il selciato di mattoncini rossi con impressi i nomi di
gente di tutto il mondo, per arrivare camminando, in una Assisi che si
risveglia al suono delle campane della basilica francescana.
A
Santa Chiara con le sue reliquie, la religiosità ti entra dentro.
Non
si può descrivere!
Bisogna
esserci e così portarsi a casa il messaggio di S.Francesco: l'umiltà. Un dono
che ha reso forti e uniti i due giovani sposi di 31 anni fa.
Ci
siamo tornati ad Assisi più volte, ci serve per curare l'anima e il corpo dalle
avversità della vita ma anche per rivivere la gioia di una vacanza semplice,
che si accontenta di vedere anche solo un volo di rondine in un luogo ove la
storia si è fermata per dare testimonianza e insegnamento al mondo intero.