domenica 4 gennaio 2015

Racconto n. 10 di Samantha Palazzi e Cristian Bonaldi (RaccontAssisi)

Quando penso ad Assisi mi vien da immaginare una vera e propria storia d'amore poiché  quando vai per la prima volta nella città di Francesco e Chiara te ne innamori subito e ti viene il forte desiderio di dire a quelli che conosci di uscire dal loro quotidiano per qualche giorno e immergersi nello straordinario di Assisi che considero la mia seconda dimora: è per me il luogo dove trova pace l’anima inquieta e sollievo il corpo affaticato; luogo di preghiera incessante e di contatto profondo con l’Assoluto. Santa Chiara e San Francesco ci ascoltano nel silenzio dell’Eremo delle Carceri, sul luogo del loro riposo ci parlano e alla Porziuncola ci aprono le porte della misericordia perché Gesù ci regali il perdono! Insomma, qui ad Assisi trovi l'essenziale, il senso e il valore della vita e se desideri  fare esperienza di Dio non rimarrai deluso: il tuo cuore ogni volta si riempie e trova consolazione, i tuoi occhi si bagnano di quelle lacrime che lì possono avere la capacità di essere trasformate in dono di Dio. Mi piacerebbe condividere con voi due episodi piuttosto intimi del mio legame con i santi assisiensi. Il primo riguarda mia figlia che ora ha quattro anni; era il 10 settembre 2009 ed io ormai da un anno sognavo un figlio che però dopo l'aborto spontaneo di due gemelli non arrivava più. Non perdevo la speranza perché il desiderio era davvero forte ma ero anche consapevole che questa gravidanza non sarebbe potuta arrivare mai. Ricordo bene come quel mattino chiesi a mio marito di poter andare alla tomba di Francesco a pregare da sola; nonostante il via vai dei pellegrini, mi sentivo intima a Dio e a Francesco: aprì il mio cuore e chiesi la Grazia di un figlio, mi sentivo in comunione profonda con il poverello di Assisi tanto da avere la certezza che non sarei rimasta delusa. Il 10 giugno 2010 è venuta alla luce Chiara. Quando mia figlia aveva pochi mesi non ho potuto fare altro che tornare da loro e ringraziarli per il “miracolo della vita” e affidare il suo cammino a queste due colonne della fede. Il secondo avvenimento che voglio raccontare è datato 21 settembre 2013 che è il giorno del mio matrimonio! Quando abbiamo deciso di sposarci ho guardato dritto negli occhi mio marito e gli ho detto: "sposiamoci nella Basilica di San Francesco e portiamo con noi tutti i nostri amici in modo che possano innamorarsi di Assisi e assaporare la pace dello spirito". Così ci siamo messi a scrivere di getto la nostra partecipazione: "Carissimi amici, il nostro matrimonio vuole essere un pellegrinaggio, caratterizzato da uno spirito di gioia e semplicità, verso la "Città della Pace" di San Francesco e Santa Chiara ai quali vogliamo chiedere una benedizione particolare per la nostra vita e per tutti voi. Vi abbiamo voluto invitare perché in questi anni ci siete stati vicini e avete accompagnato, con affetto e fraternità, la nostra storia. Ognuno di voi è legato alla nostra vita ed abita il nostro cuore così intensamente che la nostra beatitudine sarà avervi accanto! Il nostro sarà un matrimonio francescano, semplice ed essenziale sia negli abiti che nella cerimonia, desiderando per tutti la bellezza dell'abito interiore per poter vivere questo matrimonio in modo unico e vero". Quel giorno, per accompagnarci in questa nuova avventura, arrivarono ad Assisi 150 persone. Un giorno indimenticabile, rimasto impresso nel cuore di tutti quelli che per la prima volta avevano solcato le via del paese dove “nacque al mondo un sole”.