giovedì 1 settembre 2016

Racconto n. 1 di Luigi da Cosenza (RaccontAssisi)



Credevo che questa storia sarebbe  rimasta nascosta nel cassetto del mio cuore per sempre ed invece oggi posso raccontarvela…grazie di cuore.

Sono giunto ad Assisi la prima volta nel 1999, invitato a partecipare alla marcia francescana con la regione Calabria, che i frati organizzavano. E’ stato l’inizio di un amore che mi lega a questa città che mi ha portato a recarmi spesso per incontrarla, come fai con un amico, che hai bisogno di conoscere, frequentare per stringere un legame importante. Ricordo che quando ho messo piede ad Assisi per la prima volta ho baciato a terra, il bacio che fanno i marciatori quando arrivano al piazzale di Santa Maria degli Angeli, allora non capivo il perché ma oggi a distanza di anni capisco il senso di quel bacio, in una terra che parla ovunque di santità. Il primo luogo che ho “incontrato”, è stata Santa Maria degli Angeli, ad accoglierci a braccia aperte c’era la Mamma di Gesù, posta in cima alla Chiesa, il mio sguardo fu subito rapito da Lei, sembrava abbracciarci tutti.  In quella Chiesa così imponente è nascosta la porta del cielo, la Porziuncola. In quella piccola Chiesa, terra e cielo si ricongiungono in un abbraccio; è un piccolo angolo di Paradiso che ha messo dimora sulla terra. Ricordo che l’ho attraversata per la prima volta, mano nella mano con altri fratelli nella fede, insieme per indicare che la vita va condivisa e non trattenuta per se. A San Damiano ho incontrato e respirato il profumo di una semplicità che il mondo sembra aver perso; là ho avuto la percezione che nell’essenziale è nascosto il segreto della vita, che davvero tutto ciò che ci costruiamo attorno e dentro di noi non serve, ma che la felicità vera la scopri nelle piccole cose di tutti i giorni. L’incontro con il Crocifisso di San Damiano mi attese nella Basilica di Santa Chiara.  Pensare che quel Crocifisso che avevo difronte è proprio quello che guardò e parlò a Francesco, ma un pensiero mi accompagnava: quegli occhi e quella voce in quel momento guardavano e parlavano me. Un’esperienza così intima, racchiusa in un dialogo tra me e Lui, tra il mio sguardo ed il suo. Ogni parola diventava superflua, perché Lui ti attende e sa già tutto di noi, è lì solo per amarti. Di là a pochi passi, ho incontrato l’ imponente Basilica di San Francesco. Nel suo cuore c’è nascosto il segreto di Assisi: San Francesco . Là io come milioni di pellegrini, ci inginocchiavamo per affidare a Francesco le nostre vite e quelle dei nostri cari perché c’è un fratello che ci ascolta e intercede per noi. Avvolto dal silenzio sorge un po’ più distaccato dalla città l’Eremo delle Carceri. In quell’incontro ho avuto l’impressione di sentirmi solo pur essendo frequentato dai tanti pellegrini, perché c’era una misteriosa aria di silenzio che si imponeva a noi, tanto da non poter fare a meno di far tacere tutto intorno e dentro me e ascoltarmi, guardami dentro. Nel mio racconto potrei proseguire all’infinito raccontando dei luoghi, degli episodi, dei sentimenti che mi hanno attraversato, ma credo che non basterebbero queste poche righe perché ad Assisi tutto parla, tutto racconta una storia di santità che va vissuta e non raccontata. Nel mio racconto ho usato il termine “incontrare” nei diversi luoghi che ho visitato, perché là non trovi dei luoghi da visitare semplicemente, ma dei luoghi da incontrare. Incontri Francesco e Chiara, incontri frati, suore, pellegrini, incontri che ti cambiano, che porti nel cuore per sempre e che auguro a ciascuno di poter fare perché Assisi attende ciascuno di noi.