giovedì 1 settembre 2016

Racconto n.17 di Antonella da Gioiosa Ionica (RC) (RaccontAssisi)



Ad Assisi pulsa il cuore di Cristo più che altrove.

Si sente l’odore della santità, si respira letizia e si fa colazione con la gioia.

Vi arrivai scura in volto, provata dalle battaglie dei giorni passati e dalle fatiche di quelli presenti, dopo aver parecchio seminato nel pianto. Ma ritornai cantando, una volta mietuti i frutti della fede che lì si rinnova e rinvigorisce, in un giubilo trattenuto nel cuore perché lo riportassi a casa, come cimelio e dono inconsumabile da distribuire in ogni dove ed ad ogni incontro. Assisi è pax. Quella che irradiano le suore e i frati francescani che mi hanno accolta, sconosciuta, con il sorriso gioioso e la braccia aperte. Quella che sentivo avvolgermi fin dal primo passo sulla terra antica fatta di pietra e di verde.

Assisi è silenzio. Per ascoltare la Parola viva di Cristo e per imparare a viverla.

Assisi è bonum. Quello dell’anima che si rasserena, del cuore che riprende il suo battito e della vita che, adesso, ho voglia di vivere forte, come non ho mai fatto prima.

Assisi è occasione colta al volo, come lo è stato per me, che vi fui condotta da Dio attraverso una mano amica.

E oggi, qui ed ora, mi faccio io “mano amica”. E la tendo, ferma e gentile, per invitare chiunque a camminare per le vie, geografiche e spirituali, di San Francesco e Santa Chiara, garanzia di santità e di benevolenza, traguardo e dono per ogni uomo che anela alla libertà dei figli di Dio.