Ho
conosciuto Assisi, tanti,tanti anni fa.
Si,
l'ho conosciuta, non visitata, perché Assisi si è subito piazzata al centro del
mio cuore, come una persona cara. Ci sono andata in viaggio di nozze. Un
viaggio di nozze strano e intriso già di lacrime. Mia madre non versava in
condizioni di salute ottimali, di fatti, di lì a poco sarebbe volata in cielo.
Il matrimonio era stato anticipato proprio per far sì che lei vi partecipasse.
Sembrava che stesse meglio, ci ha dato l'illusione di fare un viaggio di nozze
come quello di tanti ragazzi, ma in un posto vicino, carico di spiritualità e
amore.
Ed
Assisi ci ha accolto così, nel freddo di un mattino di dicembre, dove l'aria
rarefatta ci portava una sferzata di forza e tanto coraggio. Coraggio per aver
intrapreso una vita a due in così poco tempo, consci solo del nostro grande
amore. Ed Assisi si è unita a noi, al nostro grande amore ed insieme abbiamo
visitato i posti più incantevoli che un'anima carica di felicità, ma allo
stesso tempo di tristezza, poteva mai scorgere. Era il paesaggio adatto alla
nostra condizione di allora, felicità mista ad un senso di colpa per tanta
gioia.
Il
fumo dei camini, il silenzio, la spiritualità e poi Lui: Francesco. Nella sua
casa ci ha richiamato con una forza invisibile, incantatrice. Davanti alla Sua
tomba ogni rimostranza, ogni timore, ogni paura è sparita. Per tre giorni, una
serenità completa ha colmato i nostri cuori esacerbati dal dolore. A Lui abbiamo affidato la nostra vita di
giovani sposi, a Lui abbiamo chiesto un po' di sollievo per chi soffriva. Dopo
di allora ci siamo ritornati ancora una volta. E poi dopo tanti anni, ci siamo
ritornati, io e mio marito, lo scorso settembre.
Nulla
era mutato, Assisi ci ha accolto come sempre, con le braccia aperte. Ma questa
volta, più della prima volta, Francesco ha visto le mie lacrime. Ho pianto
guardando da lontano la Sua bellissima Basilica. I ricordi si sono aggiunti ai
ricordi. Ora ero io a non stare bene. Ad andare da Lui per riappacificarmi con
me stessa e il mondo intero.
Ero
io che imploravo un po' di pace al mio cuore, alla mia testa, alla mia anima in
subbuglio. A Lui mi sono affidata, a Lui ho confidato le mie pene. A Lui ho
chiesto la forza per andare avanti, per me, per la mia famiglia. Non ho chiesto
grazie. La grazia più grande è quella di esserci ancora. Il Signora dà ad
ognuno la propria croce, consapevole che ognuno è pronto a portare la sua. La
mia Assisi è l'Assisi della mia Pace, della mia Gioia.
Assisi
è l'immagine di San Francesco sereno, con un saio e i piedi nudi che cammina
verso il mondo. Assisi è la gioia che un'anima in pena può trovare nelle sue
strade. E' rivedere Lui in ogni sasso, in ogni luogo. Assisi è la gioia di
tanti giovani che ritrovano nella spiritualità le risposte ai mille perché di
questa vita, non sempre bella da vivere.
Assisi è un tramonto e un alba da vivere, perché è
come la vita, da lì tutto nasce e muore.