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Ma nella nuova casa potrò avere una
camera tutta per me? E l’abatjour sul
comodino per leggere quando mi sveglio? E il quadrettino di legno con S.
Chiara? –
Traslocare
mi preoccupava un po’, anche se il luogo dove sarei andata a vivere con papà e
i miei fratelli era bellissimo, sapevo che la mamma non ci sarebbe più potuta
venire.
Il
quadrettino di legno che riproduceva l’immagine della “mia” santa è sempre con
me, da quando un’amica dei miei genitori lo portò in dono da Assisi per il mio
Battesimo, ogni giorno mi ha ricordato
la gioia e la responsabilità di portare questo nome e ogni giorno ha fatto
crescere in me il desiderio di visitare la città di S. Francesco.
La
prima volta, molti anni fa, (24 ? 25?) mio marito Fabrizio ed io eravamo sposati
da poco e andammo in vacanza in campeggio sul lago Trasimeno, poi di lì
visitammo Perugia, Gubbio, Spello ed anche Assisi... l’interesse prevalente era
culturale, ma oltre ai soliti souvenir, agli affreschi di Cimabue e Giotto impressi nella memoria, da quella
vacanza portai a casa anche un piccolo libricino con gli scritti di Francesco e
un volume con le vite del santo scritte da Tommaso da Celano.
Certo,
oggi non comincerei di lì, cercherei di leggere una biografia scritta da
qualche contemporaneo.
Ma
gli Scritti sì, forse in mezzo a tante parole, a tanti film, a tante
interpretazioni più o meno seducenti o modaiole di Francesco, gli Scritti sono
quelli che più ci possono avvicinare al
Francesco autentico. Pur essendo un uomo del suo tempo, in tutto medievale,
Francesco è molto più vicino di quanto si possa immaginare a chiunque di noi
sia attraversato dall’inquietudine, dalla ricerca della felicità in un mondo
migliore, più giusto e fraterno.
Tornammo
l’anno successivo con una coppia di amici, il racconto della meraviglia dei luoghi era stato contagioso, questa volta
portavo in grembo anche il nostro primogenito e dunque mi attendeva quel
periodo impegnativo e stupendo di dedizione totale, che ogni mamma sperimenta con
i figli neonati. Pochi anni dopo arrivò un secondo figlio, ancora un maschio e
così, ricordando la pace di un assolato pomeriggio di agosto in cui avevamo
visitato S. Damiano, la semplicità, al limite dell’austerità ,del luogo, il
fascino del panorama, degli ulivi e del
silenzio interrotto solo dalle cicale...la scelta del nome cadde proprio lì. Per
molti anni Assisi fu un bel ricordo finché, era forse il 2009, frequentando una
parrocchia retta dai Cappuccini, capitò l’occasione di mettere insieme un bel
gruppetto di famiglie e di fare un pellegrinaggio guidato da frate
Alberto. I
semi francescani raccolti in quelle occasioni e coltivati per anni si sono
sviluppati, mi hanno fatto conoscere la fraternità Ofs della mia città, che,
sia pur molto piccola e povera, mi ha accompagnata alla professione nel 2014.
E
finalmente quest’anno, proprio ad agosto,
ho potuto così partecipare alle
celebrazioni per la festa di S. Chiara, ho avuto la gioia di venire ad Assisi
con mio marito per una breve vacanza, per lodare e ringraziare di tutti i doni
ricevuti, per chiedere la forza di affrontare le difficoltà future, per
imparare ancora una volta come camminare
sulle tracce di Francesco (tentare almeno!) significhi camminare seguendo il Vangelo di Gesù !
I
luoghi e momenti che più mi hanno
colpita?
Ancora
una volta S. Damiano, la sua semplicità, la possibilità di pregare i vespri
insieme a tante sorelle e fratelli la sera dell’11, nel “Transito” di S. Chiara ; il silenzio e il raccoglimento della Porziuncola
durante l’apertura serale ; l’eremo delle Carceri, ricco dello spirito di lode
che sale da tutto il Creato.