Eccoci
giunti nella tua terra Francesco, una terra santa, un suolo di pace, così come inciso
nella scritta realizzata nel verde dinanzi alla basilica a te dedicata. Un
rossore brunito connota l’edificio e riporta alla mente i tuoi passi calcati
attraverso il fervore e l’amore per Dio, una fede incommensurabile che ha
plasmato l’intero creato e le sue creature. I primi passi nella basilica hanno
spinto lo sguardo a muoversi velocemente, barcamenandosi all’improvviso, in un
mondo di affreschi meravigliosi che poco spazio lasciano al silenzio e urlano,
invece, stupore; miriadi di persone attonite e commenti variegati
accompagnavano i nostri passi alla scoperta del bello, ma non era solo quello
che cercavamo, noi cercavamo te, un tuo segno, un tuo battito, ed eccolo.. ,
improvviso, meraviglioso, semplice come te, come l’umile cassa che contiene i
tuoi resti nella cripta inferiore della chiesa, ”frate silenzio”, una
sospensione dal clamore e da ogni pensiero che non conducesse a Lui, tanta
povertà in una ricchezza spirituale immane che plasmava l’aria, un’aura magica
che investiva gli astanti, un miracolo, ed è lì che eri tu nella tua essenza
pronto ad invitare alla preghiera, quella che sgorga dal cuore, quella pura,
che conduce i pellegrini sino a te tramite di Gesù. L’intera Assisi, allo
stesso modo della Basilica, parla di te, di Chiara, dell’amore di Dio, della
natura che da sfondo ha intessuto le trame delle vostre storie terrene, ma già
celesti, assieme alla presenza di frati e suore che ricalcano i vostri passi e
grazie all’amore di Dio donano, a chi cerca se stesso, la propria strada, un barlume
di speranza e di “cantico delle creature”.. Grazie Gesù.