giovedì 1 settembre 2016

Racconto n. 4 di Anna Rita da Matera (RaccontAssisi)



Eccoci giunti nella tua terra Francesco, una terra santa, un suolo di pace, così come inciso nella scritta realizzata nel verde dinanzi alla basilica a te dedicata. Un rossore brunito connota l’edificio e riporta alla mente i tuoi passi calcati attraverso il fervore e l’amore per Dio, una fede incommensurabile che ha plasmato l’intero creato e le sue creature. I primi passi nella basilica hanno spinto lo sguardo a muoversi velocemente, barcamenandosi all’improvviso, in un mondo di affreschi meravigliosi che poco spazio lasciano al silenzio e urlano, invece, stupore; miriadi di persone attonite e commenti variegati accompagnavano i nostri passi alla scoperta del bello, ma non era solo quello che cercavamo, noi cercavamo te, un tuo segno, un tuo battito, ed eccolo.. , improvviso, meraviglioso, semplice come te, come l’umile cassa che contiene i tuoi resti nella cripta inferiore della chiesa, ”frate silenzio”, una sospensione dal clamore e da ogni pensiero che non conducesse a Lui, tanta povertà in una ricchezza spirituale immane che plasmava l’aria, un’aura magica che investiva gli astanti, un miracolo, ed è lì che eri tu nella tua essenza pronto ad invitare alla preghiera, quella che sgorga dal cuore, quella pura, che conduce i pellegrini sino a te tramite di Gesù. L’intera Assisi, allo stesso modo della Basilica, parla di te, di Chiara, dell’amore di Dio, della natura che da sfondo ha intessuto le trame delle vostre storie terrene, ma già celesti, assieme alla presenza di frati e suore che ricalcano i vostri passi e grazie all’amore di Dio donano, a chi cerca se stesso, la propria strada, un barlume di speranza e di “cantico delle creature”.. Grazie Gesù.